prima domenica d'estate a Berlino
(22 giugno 2025)
prima domenica d'estate a Berlino
(22 giugno 2025)
Domenica Stella ed Heinrich, di nuovo a Berlino, sono andati a pranzo al Golgatha, un Biergarten in cui non avevano ancora messo piede da quando vivono qui.
Viktoriapark, alle pendici del Kreuzberg, un cucuzzolo nel Bezirke omonimo, altura tra le poche che spiccano nel piattume berlinese.
C'è chi è in attesa del primo bimbo, chi di figli ne ha già belli grandi, chi invece ha gran desiderio e che, per ora, si dedica alle proprie nipoti.
Il momento non è dei migliori: nella conversazione la parola guerra è la più gettonata, forse tanto quanto il riferimento all'arrivo di una nuova vita: la dicotomia classica. Speranza o immobilismo totale?
Ma attesa di cosa?
Stella ed Heinrich si sono svegliati in questa prima domenica di estate con la notizia peggiore, la conferma del dilagare della follia umana, vera e propria pulsione adolescenziale, tanto irrefrenabile da infestare il mondo con il peggiore dei bullismi.
Ora sono qui, preoccupati, ma davanti ad una vita che tra pochi mesi si affaccerà su questa Terra, un tempo meravigliosa ... proprio tanto tempo fa...
Allora i ricordi vanno alla nascita dei loro "bambini" ormai adulti, al loro diverso modo di averli accolti.
Lei, reduce da una operazione salvavita, che, al risveglio, vede il suo piccolo e lo riconosce, lo sente come parte di sé, lui e nessuno altro.
Lui che invece descrive il suo bimbo come un bozzolo verde gelatinoso.
C'è però da dire che a Stella il fagottello lo avevano portato lavato, pulito e vestito, mentre Heinrich era stato lì ad assistere a qualcosa al di fuori dalla sua portata. Bè, traumi diversi: a chi lo shock del bisturi a chi quello del parto naturale.
Parlare del tempo che fu, ricordi vari, emozioni miste anche a raccomandazioni per i futuri genitori ( possono mai mancare?!?) fanno dimenticare per un po' il clima terribile intorno a loro.
Ma, ad un certo punto, il pensiero che gira da molto tempo nella testa di Stella viene espresso ad alta voce dalla futura mamma.
Se il conflitto si estende...ciao ciao Berlino!