capitolo quartoun giorno partiremo

Dopo diciotto ore in un traffico infernale di fine luglio, aggravato da piogge torrenziali sulla strada di Monaco, l'arrivo a Wildau si è rivelato un sospirato approdo in terra sicura. Terza volta che l'appartamento ci accoglie, ma prima volta che ci appare come reale nido, finalmente casa!

Ci si abitua proprio a tutto, ma non si dimentica facilmente cosa si sia lasciato alle spalle. La sensazione perduta di equilibrio e tranquillità interiore, trovati inaspettatamente a Bad Mergentheim in una calda giornata di inizio luglio di otto anni fa, rimane in agguato e risale struggente al minimo inciampo: la ventola del bagno che si incanta, la finestra del soggiorno che stenta a chiudersi o l'aria soffocante e umida che si respira nel distretto della Dahme-Spreewald. Ma è innegabile che questo appartamento è pur sempre una buona base da cui partire per cercare bellezza nei quartieri di Berlino, e forse anche più in là, nel circostante Brandeburgo arrivando fino alle coste baltiche al confine con la Polonia.

E, nel frattempo, perché non godersi a pieno il territorio?

Perché non perlustrare ogni angolo finora inesplorato?

Perché non perdersi mano nella mano in zone ancora sconosciute?

Quando il lavoro ce lo permette eccoci lasciare Rosenanger alle spalle e spingerci a nord, sud, est o ovest, così da mappare, giorno per giorno, piccoli quartieri, porzioni di distretti, come se volessimo comporre la trama di un puzzle di migliaia di pezzi.

Dal nostro appartamento spazioso e molto luminoso scendiamo nel cortile che, al pomeriggio, da colonia penale si trasforma in un gioioso giardino d'infanzia, e partiamo verso una nuova avventura.

Torniamo sempre con gli occhi pieni di novità e la sana confusione a cui portano conoscenze e scoperte inaspettate. Calpestiamo marciapiedi in cui sono passati più o meno distrattamente migliaia e migliaia di persone, ci soffermiamo ad osservare particolari che ad altri potrebbero sfuggire: portoni colorati, giardini riempiti di qualunque corbelleria, balconi fioriti. Chiudiamo gli occhi, annusiamo l'aria e facciamo finta di essere usciti da una delle case che ha scatenata la nostra fantasia, di attraversare la strada, che è la nostra strada, e di andare in ufficio o a fare qualche spesetta nei nostri negozi di zona. Vogliamo capire se questa quotidianità potrebbe essere la nostra, se la sensazione che ne abbiamo è piacevole, se lo spazio che è intorno a noi, lungo i nostri passi, può essere il nostro conforto, la nostra armonia.

E così giorno dopo giorno, marciapiedi diversi, facciate diversi, odori diversi, rumori diversi.

Mappa di Rosenanger

Rosenanger 18 32

Ma anche rive e sponde diverse, e noi in tiepide serate d'estate ci ritroviamo a rincorrere la Dahme, che si apre in un susseguirsi di laghetti a sud di Wildau, o la Spree che, più a nord, si allarga nel Müggelsee.

Dapprima non ci era chiaro il gran numero di imbarcazioni, anche abbastanza grandicelle, in gergo "pilotine", che affollano i pontili; così come chiatte e motoscafi che solcano lo Zeesenersee, lo Schweriner See o il Krüppelsee. Poi ci siamo resi conto del circuito d'acqua di chilometri e chilometri in cui si può andare a fare gite scendendo ad un pontile a sud per la colazione e ad un altro, molto più lontano, a nord per la cena, dove poi ormeggiare per la notte.

Un vero sogno per mio padre che ancora ricordo sul suo motoscafino, alla fine degli anni sessanta, tra mille spruzzi e onde, solcare i meravigliosi mari italiani. Allora ero molto piccola e con il terrore della profondità oscura e non capivo quanto papà fosse rapito dallo sciabordio dell'acqua e dai suoi fondali misteriosi, tantomeno mi rendevo conto delle fantastiche ed elettrizzanti avventure che ci stava facendo vivere. Ora lo vorrei accanto a me, a ricordare quei momenti che, solo nella maturità, hanno acquistato un valore immenso misto di unicità e tensione irrinunciabile verso la scoperta, e ad ammirare le barche che, sornione ,vanno su e giù tra Berlino ed il Brandeburgo.

E, perchè no, salire su una chiatta e vagheggiare con lui nuove avventure, appaganti sì, ma ora tranquille come il lento scorrere del fiume.