correre o camminare
correre o camminare
Stella ed Heinrich alla fine di agosto hanno intrapreso un viaggio verso il Mar Baltico, nello Schleswig-Holstein.
Un periodo che per la Germania non è certo di vacanza. Sono pochissimi infatti coloro che si avventurano verso quelle coste in giornate di quasi autunno.
Si sono diretti verso la parte, ancora tedesca, della piccola penisola da cui nasce la Danimarca, che poi rappresenta l’unico Land tedesco, bagnato da due mari, Mare del Nord e Mar Baltico.
Stella ed Heinrich cosa avranno mai scelto?
Ovviamente il secondo. Chi cerca tranquillità sceglie l’Ostsee, come viene denominato, ovviamente in virtù dell’orientamento, il Baltico in Germania.
È un mare perlopiù tranquillo, molto poco profondo, non caratterizzato dai forti venti e dalle maree che rendono tanto pericoloso il Mare del Nord. Lungo i tratti costieri più bassi sono però presenti protezioni, simili a dighe, costruite per contrastare eventuali allagamenti dovuti alle mareggiate invernali.
Stella ed Heinrich negli anni passati avevano già battuto tutta la costa che da Stettino, città portuale polacca di confine, arriva a Lubecca. Prima di varcare il confine danese avevano anche fatto una breve tappa a Kiel.
Stavolta, invece, il loro obiettivo è stato un piccolo tratto di costa da Travemunde, la marina di Lubecca, fino all’isola di Fehmarn.
Hanno scelto Dahme, un piccolo centro di villeggiatura, come base per le loro perlustrazioni . Non si sa se in questo villaggio esista un abitante che sia realmente residente, o oramai siano tutti host per turisti di media età. Non si sa neanche se, anno dopo anno, verso la metà di settembre, i cancelli vengano chiusi e poi riaperti solo l’estate successiva.
Sin dall’arrivo si sono sentiti avvolti da una speciale magia, un’aura in cui il tempo viene scandito in modo gentile, sottovoce.
Una nota caratteristica di questi luoghi, che riportano alla mente racconti e film dell’infanzia di Stella, è la presenza di molti fari, di hitchcockiana memoria, lungo la costa così come basse costruzioni con tetti di paglia, realizzati con uno spesso strato esterno di canne, che conferiscono alle abitazioni un eccellente isolamento termico.
Altrettanto interessante è la presenza, proprio in prossimità delle spiagge, così come nel Mare del Nord, di campi estivi per le vacanze dei ragazzi organizzate direttamente dalle scuole.
Le loro lunghe passeggiate sono cominciate ammirando , non senza stupore, acque fredde ma trasparenti.
Non hanno avuto il coraggio di immergersi ma, per loro, è stato altrettanto gradevole bagnarsi fino al ginocchio e sentire addosso un’estate diversa da quella mediterranea regalata a Stella sin da piccola.
Diversa anche per il tipo di barche che si stagliano all’orizzonte. Alcune sono a vela, medio piccole, ma si vedono anche yacht di dimensioni molto contenute. Su tutto, spiccano però petroliere e navi cargo portacontainer.
Il mar Baltico è teatro di commercio pesante, un via vai di merci da porti di almeno nove differenti Stati ma, nonostante questo, le coste certamente non spettacolari, riescono a trasmettere a Stella ed Heinrich una sensazione di serenità e di riappropriazione del tempo, delle ore che troppo spesso prendono il volo in un attimo, come mai hanno provato negli ultimi anni della loro vita piuttosto concitata.
Stella, abituata a distendere l’anima al sole e a scaldare il corpo sulla sabbia candida delle coste mediterranee, da tempo non è più riuscita a ritrovare la sensazione di pacificazione che le dava l’infrangersi delle piccole onde di acqua limpida e frizzante sulla battigia.
Sono decenni che si sente soffocata dal caldo, sopraffatta dalla stanchezza.
Purtroppo, o per fortuna, sono ormai passati i tempi in cui la ricerca di uno scoglio solitario, una piccola baia lontana dagli schiamazzi, rendeva il lungo cammino tra i sentieri di macchia profumata e pungente, sopportabile, addirittura esaltante.
C’è stato un momento di non ritorno quando, più di quindici anni fa, arrivando in un tardo pomeriggio di settembre in un bellissima spiaggia di una gettonatissima isola dell’arcipelago toscano, non trovò spazio se non per poggiare il telo ripiegato sopra i suoi sandali. Trascorse in acqua tutto il tempo che aveva previsto di dedicare a quel posto.
Mai più.
Stella che è nata con la camicia.
Stella che ha avuto il privilegio di vivere molti mesi all’anno in località costiere.
Stella, che ha imparato a sopportare la profondità del mare, pur perdendosi da sempre nella vastità dei suoi orizzonti.
Quella Stella ha impedito, mese dopo mese, anno dopo anno, omeopaticamente, che il suo passato continuasse ad essere il suo presente, pur preservandolo come un dono prezioso da non offuscare con una naturale evoluzione che non le piace affatto.
Con Heinrich accanto ha potuto scegliere altro. (https://sites.google.com/d/1fKTPqfvw10q8lc2OsrZWA0IP2g5Y3kEW/p/1h_H7PxjzS07r7jKWlSSSAhro0p2OfR3I/edit )
Pensando in tandem, sono cominciate le loro avventure, i loro viaggi, i loro anda e rianda.
Insieme stanno lentamente avvicinandosi alla tranquillità.
Stella può finalmente dire ad alta voce che, seppur piccola piccola, ha bisogno di tanto spazio, aria, ossigeno vitale.
Lo stesso spazio vitale che spingeva suo padre verso “le grand bleu” o meticolose campagne geologiche tra le meraviglie appenniniche.
Vite e vite fa Stella è stata alla continua ricerca di emozioni inebrianti più che di sentimenti duraturi, ora è invece attirata dall’essenza delle cose, dalla serenità che la semplicità le infonde.
E la promenade di Dahme, gli "stege", i pontili in legn opiù o meno lunghi, che si proiettano fra le onde, gli "strandkörbe", i caratteristici divanetti a due posti in vimini, disseminati nelle vaste spiagge, la pacificano, le fanno dimenticare il mondo strillato, impattante, nervosamente egocentrico: gli "stege" hanno la capacità di farla entrare in un mare sconosciuto, mentre gli "strandkörbe" le sembrano piccoli microcosmi che, proteggendo più dal vento che dal sole, diventano emblema di una intimità e riservatezza di cui tante spiagge chiassose e affollate non conoscono o, meglio, non vogliono conoscerne il significato.
Altra cosa rispetto alla luce che inonda le coste mediterranee: Stella ed Heinrich non rimangono rapiti e senza respiro come quando ci si tuffa nel blu del cielo di certe latitudini o ci si specchia nelle acque che riflettono una distesa di minuscoli cristalli cangianti.
Altri colori, altri sapori, altre emozioni.
Una corsa adrenalinica e una camminata lenta: ci sono momenti per l’una e momenti per l’altra.
Anche Stella lo sta imparando.