capitolo terzonostalgia del legno

A Bad Mergentheim abbiamo vissuto sette anni in un bellissimo appartamento al primo piano di una casa costruita nel 1935. Epoca ben diversa da quella attuale, sia in bene che in male.

Tralasciando ovvie considerazioni politiche, mi soffermo invece su un particolare da non sottovalutare Casa e appartamento, su questo in Germania non bisogna sbagliare, "Haus"-casa unifamiliare - a Bad Mergentheim (o meglio porzione di) e "Wohnung" -appartamento-a Wildau. A volte nel linguaggio comune noi italiani pecchiamo di imprecisione e spalmiamo il termine "casa" su tutto.

Quasi otto anni fa, nell'agosto 2013, cercando un appartamento per la nostra base tedesca incappammo inaspettatamente in una casa, stile fiaba dei fratelli Grimm, nel quartiere residenziale storico della città, il Weberdorf, dove "dorf" sta per villaggio.

Weber è invece un personaggio vissuto a metà Ottocento, stile Ludwig Witthöft , che fece pressione sulle autorità locali del tempo per costruire scuole per i figli degli operai del posto. E trovammo proprio in Maurus-Weber-Strasse, la strada che taglia da est a ovest la collinetta del Weberdorf, il posto giusto dove vivere la nostra vita legata al lavoro di Roland.

Nella casa al 18 di Maurus-Weber Strasse si respira a pieni polmoni l'artigianalità impeccabile dell'epoca che, forte di secoli di sperimentazione e innovazioni tecnologiche, fa apparire magici i materiali usati.

Vero colpo di fortuna essere scelti dalla proprietaria di una delle due uniche case del Weberdorf costruite in un grande lotto d'angolo. Quasi gemelle, progettate nello stesso anno da due cugini, entrambe con tetto ligneo a padiglione, spiccano lungo la bella strada che si sviluppa a mezza costa in direzione est-ovest. Nel tempo le due case sono state suddivise in appartamenti e quella in cui abbiamo vissuto noi, ne ha tre: piano terra, primo piano e mansarda.

Forse non si è trattato neanche di un colpo di fortuna, ma di un incontro tra persone rivolte verso lo stesso tipo di bellezza che non si spaventano per un bagno definito "italiano" grazie a porcellane Richard Ginori e maioliche di Vietri, rigorosamente verde muschio, colore che con bordeaux, blu e champagne primeggiava nelle prestigiose abitazioni italiane degli anni settanta.

Mappa di Maurus-Weber-Strasse

vallata di Bad Mergentheim: vista da est

Maurus-Weber-Strasse 18: esterni

Maurus-Weber-Strasse 18: interni

Ancora è vivo il ricordo di quando, arrivata all'incrocio di Marienstrasse con Maurus-Weber-Strasse mi ritrovai queste due bellissime case davanti. Qualcosa di veramente inaspettato. La strada che avevamo percorso in salita era disseminata di residenze per anziani, studentati, collegi, con sculture a soggetto religioso troneggianti in facciata. Le stesse statue che mi avevano fatto letteralmente fuggire dalla zona quando feci il mio primo giro di ricognizione a Bad Mergentheim, appena un mese prima. Quella mattina infatti non arrivai in cima alla strada privandomi di quello spettacolo.

Così, settimane dopo, la scoperta fu del tutto inattesa. Entrammo, facemmo un giro nell'appartamento, ed io e Roland pensammo all'unisono che quello, e solo quello, sarebbe stato il posto per noi. La padrona di casa evidentemente pensò che noi, solo noi, saremmo potuti essere i suoi futuri inquilini.

Appena dopo qualche convenevole ed una bozza di contratto ci ritrovammo, del tutto increduli, con le chiavi in mano e la gioia di poter scaricare i primi scatoloni portati dall'Italia.

Mi ricordo l'apprensione della signora nel consegnarci il suo preziosissimo parquet. Fu un vero e proprio passaggio di consegne. Lei che lo aveva ereditato dalla madre, la quale a sua volta dalla famiglia del marito, ci spiegò come trattarlo, pulirlo, lavarlo, ce ne descrisse le essenze e ci raccontò il perché di tanta meraviglia in una casa privata: pero, ebano, palissandro, noce. Ci raccontò che fu suo nonno a progettare e costruire quella casa consentendo alla ditta di parquet Bembè, con sede proprio a Bad Mergentheim, di usarla come banco di prova per la posa in opera di preziosi pavimenti nel Palazzo Guenete Leul voluto da Hailè Selassié ad Addis Abeba.

Dei quattro quadri lignei ne rimangono tre: ingresso, soggiorno e sala da pranzo. Disposizione e misure delle tessere sono diversi in ogni stanza in modo da ottenere tre composizioni del tutto uniche. In camera da letto il parquet originale è stato sostituito da un altrettanto pregevole di rovere, ma di fattura contemporanea, con intarsi a filo perimetrale in ebano.

Non dimenticando la scala lignea con uno splendido corrimano a nastro, intagliato magistralmente, uno sguardo va tanto alle finestre con specchiature all'inglese a doppio infisso per creare la camera d'aria naturale, quanto allo specchio immacolato delle porte laccate di bianco su cui risaltano le maniglie di ottone cromato che rimandano a quelle ben più famose del Bauhaus di Dessau.

Nell'appartamento al primo piano di Maurus-Weber-Strasse 18 non avevamo trovato una cucina attrezzata, come abitualmente accade nelle offerte di affitto in Germania ma, dopo qualche settimana di smarrimento, data la precarietà delle superfici cariche di carta da parati e molto friabili, abbiamo sistemata quella che noi abbiamo sempre definito una cucina da campo, freestanding per orecchie più nobili, comodissima per l'uso sporadico e flessibile che ne abbiamo fatto.

Le manchevolezze sono diventate quasi un valore aggiunto e l'antica preziosità dei materiali non ci ha spaventati affatto: abbiamo amato l'usura dei legni e dei metalli, lo scricchiolio dei solai, il tempo che era passato nelle varie stanze, anche i passi notturni di Martorina Filumano, la martora che si muoveva nel sottotetto sopra la mansarda, procurando non pochi spaventi a Roland rimasto solo in casa.

Gli anni sono trascorsi velocemente, sono cambiati gli inquilini intorno a noi e la padrona di casa, una volta in pensione da insegnante alle scuole superiori a Karlsruhe, è tornata a a vivere a Bad Mergentheim. Così anche la sua amica/sorella, con tanti figli e altrettanti nipoti, che vive in Belgio, unica per capacità organizzative e determinazione, è arrivata, per la gioia di noi tutti, molto più spesso ad aiutare nella cura della casa così come del grande e selvaggio giardino.

Una casa magica a sei livelli, dalla grotta scavata nella terra fin su alla tana della martora, fatta scappare con ciuffi di pelo di pastore maremmano. Una vera casa da fiaba con misteri da scoprire e tante toppe da mettere di anno in anno. Ma la pazienza della padrona e la nostra, unita al pensiero di un ottimo gelato davanti allo Schloss consumato passeggiando mano nella mano nello splendido Kurpark, ci ha fatto superare ogni difficoltà, immersi in una vita tra il passato ed il presente, avvolti da un'aura di eterna vacanza che si respira un pò dappertutto, ma soprattutto ai tavolini del Café Europa nel Marktplatz.




parquet dello studio/soggiorno




Martorina Filumano




parquet della sala da pranzo