mondo gatto
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Stella è nata con un amore sconfinato per gli animali.
Sarà per questo che Heinrich l’ha subito ribattezzata "Belwina", con istantaneo plauso del futuro suocero.
Sono passati più di cinquant'anni, precisamente cinquantuno e mezzo, da quando la sua vita si è legata indissolubilmente a quella di pelosastri di ogni colore e genere.
Tutto era iniziato con il meraviglioso regalo che Stella aveva ricevuto da suo padre per l'ottavo compleanno: in una splendida cucciolata di gattini siamesi aveva scelto il più indomito, l’unica femmina, Magù, che poi è stata la sua compagna di graffi e carezze per ben diciassette anni.
La saga del siamese in casa era il naturale prosieguo di quanto vissuto a Roma da suo padre con un esemplare altrettanto lunatico. Ebbe fine solo con l’ultima figlia di Magù, Vispy, molto poco siamese, per carattere e comportamento, ma di una simpatia unica.
Conclusa questa fase, Stella aveva cominciato a sperimentare una sorta di assistenza felina.
A quel tempo viveva in un casolare in campagna e aveva ben presto conosciuto la prassi della “consegna a domicilio di cuccioli in busta”. In due anni ne aveva ricevute varie e, gioco forza, aveva stretto una collaborazione con la veterinaria del paese, che si era sempre dimostrata pronta ad aiutarla in ogni emergenza.
Stella era arrivata a seguire ben quattordici gatti ed era avvenuta una cosa incredibile quando, in suo aiuto, era arrivata la cagnolina di amici, vicini di ringhiera, felice di allattare sei gattini, lasciati al cancello ancora con gli occhi chiusi, in modo del tutto naturale quanto amorevole, fino allo svezzamento.
Purtroppo non aveva trovato una simile spalla quando, trasferitasi in un altro casolare, la gattina “highlander” rimasta unica e sola, dopo il fallimentare trasferimento della combriccola felina, aveva lasciato orfani cinque cuccioli di appena due settimane.
Stella, non ancora madre, aveva pensato di poter diventare una pseudo mamma gatta: si svegliava la notte per allattarli, girava con in tasca una cucciolina nata con una evidente difficoltà motoria, faceva di tutto per arrivare al sospirato giorno della loro autonomia. Ma non era riuscita completamente nell’intento: erano sopravvissuti solo Gigia e Tris, due bei gattoni inseparabili che Stella portava con sé dappertutto, anche nella casa al mare dei suoi genitori. Un binomio felino perfetto, una coppia di fratelli amorevoli, che addirittura si erano alternati nella cura della cucciolata di Gigia.
Probabilmente pensavano di essere dei veri bimbi di Stella e non avevano preso molto bene la sua assenza, quando si era allontanata qualche giorno per far nascere, con mille difficoltà, il loro fratellino umano.
Quando Stella era rientrata a casa di loro neanche l’ombra.
Era stato un gran dolore non avere più in casa la Gigia che amava dormire sopra l’acquario, aperto e schermato da una rete, per guardare e “bramare” i suoi amati pesciolini, e Tris che si addormentava attorno al suo collo quando la sera si sedeva in poltrona a guardare un film.
La coppia di gatti più bella del mondo, così li vedeva Stella, non voleva essere seconda a nessuno, tantomeno ad un piccolo esserino ingombrante e urlante per casa.
Ancora più lacerante era stata anni prima la morte di Magù.
In primo luogo perché non era stata una semplice scomparsa, che presupponeva la speranza di vita altrove, ma pur sempre vita.
E poi perché Magù aveva attraversato infanzia, adolescenza e giovinezza accanto a lei. Quelle tappe che si ricordano per tutta la vita, come per tutta la vita Stella non potrà dimenticare il carattere del tutto indomito della sua gattona siamese, ma neanche la sua totale incapacità a saltare. Cosa che invece è riuscita ad apprezzare nei quindici anni che Millefoglie, la gatta della sua maturità, ha sfoggiato con eleganza e naturalezza volando da un ramo all’altro, approdando spesso sul tetto di casa, fino all’ultimo giorno che è rimasta regina indiscussa del giardino.
Stella era a Berlino quando ha saputo della sua improvvisa scomparsa. Tante persone si sono attivate nella ricerca: sono state percorse strade, sentieri, perlustrati cespugli, giardini, suonati campanelli di conoscenti e non, ma di Millefoglie nessuna traccia.
La bellissima gatta dal pelo tanto lungo, quanto morbido, e dagli occhi guizzanti che dal giallo fluttuano verso il verde smeraldo, non era lì, lungo il vialetto, ad aspettare Stella, come sempre, al suo rientro da Berlino.
Stella, che ha trascorso nottate tormentate al pensiero di non poter rivedere la sua amata “trapezista”, è ancora convinta che un giorno, aprendo la finestra della sua camera, troverà Millefoglie, pronta ad arrampicarsi come uno scoiattolo sulla zanzariera, in preda ad una fame inarrestabile. Le vedrà negli occhi tanti bocconcini, ovviamente in salsa, i suoi preferiti e la sentirà, impaziente, miagolare a più non posso.
Da quando Stella è tornata nella sua "grande nave italiana" ha sentito solo lo strano richiamo di Priscilla, un enorme e rigido gattone grigio perla, eh sì….maschio…ma per puro caso che, forse, ha cercato fino all’ultimo la sua amica-nemica da cui, ad ogni colazione, ha ricevuto sempre e solo sonori schiaffoni.
Caratteri del tutto diversi.
Millefoglie, da vera primadonna, non ha mai tollerato intromissioni o presenze scomode nelle sue perlustrazioni a caccia di uccellini, lucertole e topini.
Priscilla ha invece sempre amato seguirla e imitarne ogni gesto, ovviamente rimanendo adorante a terra mentre il suo idolo spiccava salti di qua e di là.
Ebbene Priscilla che, piovuta adulta da chissà dove, poco incline ad allontanarsi dal giardino per incapacità a saltare ma anche per una evidente sindrome da abbandono, giorni fa deve aver trovato il cancello aperto e, forse, pensato di poter uscire in strada per cercare la tanto agognata e sospirata compagna di avventure.
Purtroppo non c’è riuscita ma, almeno, è tornata a riposare nel giardino che anni fa l’ha accolta.
Millefoglie è invece volata via chissà dove.
Stella spera ancora in una folata di vento che la riporti al timone del suo amato giardino.
Chissà...