mercato in festa
mercato in festa
E’ bello sentirsi finalmente in forma e perdipiù uscire di casa per salutare un nuovo arrivato.
Eh sì, in una fredda domenica di dicembre, Stella ed Heinrich hanno attraversato la città in U-Bahn per ritrovarsi con amici a festeggiare all’Arminiusmarkthalle, mercato coperto di Moabit, la nascita del primo figlio della coppia con cui avevano trascorso al Golgatha Biergarten la prima domenica di estate di quest‘anno.
E prima anche la volta che Stella ed Heinrich hanno il piacere di entrare in questo bel mercato coperto.
Nelle loro perlustrazioni di Berlino erano riusciti ad ammirarlo solo da fuori perché lo avevano trovato chiuso. Ma nel girare tutt’intorno all’isolato era scattata in loro una certa curiosità.
L’Arminiusmarkthalle è una delle tante strutture di fine Ottocento che andarono a sostituire i mercati all’aperto considerati antigienici. Su progetto dell’architetto Hermann Blankenstein ne vennero edificati ben quattordici e quello di Moabit fu il decimo in ordine temporale.
Fu costruito in soli dodici mesi grazie alle strutture prefabbricate in ghisa e in ferro, partorite dalla rivoluzione tecnologica di fine Ottocento, e inaugurato nel 1891 come Markthalle X.
Nel 1991, in occasione del suo centenario, è stato oggetto di un’ampia ristrutturazione, in seguito di un cambio di proprietà e, attualmente, ha al suo interno banchi di vendita ma, soprattutto, diverse attività di ristorazione.
Stella ed Heinrich hanno provato il fascino che emana l’area più vasta, quella che occupa quasi un'intera campata delle tre di cui si compone l'ampia sala del mercato.
Hanno ammirato la bellissima struttura in ferro e ghisa come la muratura in mattoni rossi caratteristica delle innumerevoli costruzioni industriali e manifatturiere che caratterizzano il tessuto edilizio berlinese.
Ma soprattutto come l’eleganza dell’ambiente riesca a fondersi con l’impronta industriale di una tipica costruzione commerciale di fine Ottocento. Per Stella il riuso di questi spazi, che sono una parte consistente dell’espressione architettonica degli anni di maggiore splendore di Berlino, costituisce una vera e importante risorsa della città.
Stella ed Heinrich hanno molto apprezzato la soluzione a “banchi di mercato”: il ristoratore ha fatto sì che la natura stessa del luogo originale costituisse l’anima della sua offerta di convivialità. E quindi tutti i partecipanti al lieto evento si sono alzati più e più volte dal tavolo andando di banco in banco a cercare il prodotto più consono per iniziare il pasto, per passare dal dolce al salato o viceversa: piatti pronti di formaggi e verdure, ma anche pietanze preparate al momento come omelette, fish and chips, Käse Spätzle, wiener Schnitzel, Kaiserschmarrn, e chi più ne ha più ne metta.
Insomma un vero tripudio di cibo: alla faccia di chi ancora sostiene che in Germania si mangi male.