Solo cinque anni dopo la realizzazione del candeliere si aprì per Stella una nuova strada, diciamo alternativa a quella universitaria, da cui si era allontanata, ma nata dalla sua passione per l'architettura e per la creazione tutta.
Tutto accadde per caso, più di trent'anni fa.
Stella avrebbe voluto festeggiare la laurea della sua amica, della vita di allora, ed anche di adesso, con qualcosa di meraviglioso, indimenticabile.
Aveva così girato come una trottola per trovare l'oggetto adatto per l'occasione.
Poi, non so chi, non se lo ricorda neppure, le disse di provare a disegnarle qualcosa che fosse esclusivo, un pezzo davvero unico che rappresentasse la neo laureata.
Chi meglio di lei, che conosceva la festeggiata da quando erano nelle pance delle rispettive future mamme, avrebbe potuto riassumere in un oggetto tutto l’affetto, la stima, la gratitudine per un’amicizia che le aveva viste tanto vicine in tutto, scuola, tempo libero, viaggi.
La cosa la solleticò tanto, ma tanta fu anche la paura di fallire.
All’inizio il terrore le bloccava la mano: ogni volta che provava a posare la matita sul foglio bianco si ritraeva, chiudeva il taccuino e rimandava ad un momento migliore.
Poi però l’idea arrivò ed anche il coraggio di entrare in una piccola bottega artigiana.
Messa sotto le scarpe la sua innata timidezza, disegno alla mano, riuscì a definire con un’orafa gentile e disponibile, come il suo progetto sarebbe potuto diventare un vero pezzo unico, addirittura in oro.
E questo avvenne.
E, quando andò a ritirare l”opera”, tanta fu la gioia, ma anche lo stupore, di trovarsi davanti due orecchini così veri, così belli, che le si inumidirono gli occhi per la commozione.
Come se la grafite si fosse trasformata in oro e fossero saltati fuori dalla carta, d’incanto, in tutto il loro splendore.
Meraviglia!